I produttori cinesi di smartphone sprofondano sempre più nella crisi

I produttori cinesi di smartphone stanno sprofondando sempre più in una crisi. Abbiamo già scritto del calo delle vendite nella stessa Cina, dove la popolazione soffre per le misure anti-visione e gli utenti più abbienti scelgono sempre più spesso l'iPhone; ci sono problemi anche in India, che sta perseguendo una politica sempre più protezionistica. Una delle "isole di stabilità" è rimasta il Sud-Est asiatico, una regione con una popolazione di oltre 600 milioni di persone, dove i produttori cinesi si sono sentiti molto liberi, subendo la concorrenza solo di Samsung. Tuttavia, anche in questo caso, secondo Canalys, la situazione non è cambiata a favore dei cinesi.

Le vendite totali di smartphone sono scese dell'11% tra aprile e giugno 2022, al di sotto del risultato del 2020, quando molti Paesi erano soggetti a severe misure di quarantena. Tuttavia, Samsung è riuscita ad aumentare le vendite del 4% e i produttori più piccoli (tra cui Apple e Infinix) del 14%. Ma i maggiori produttori cinesi sono in rapido calo: OPPO è scesa del 10%, Xiaomi del 34%, Vivo del 18%, Realme del 22%. A causa della sua forte caduta, Xiaomi ha scambiato la sua posizione di leader con la terza linea della classifica, cedendo non solo a Samsung, ma anche a OPPO (senza Realme). Tuttavia, l'azienda detiene ancora il 16% del mercato, mentre BBK ne detiene il 41%.